Sembra aver trovato una soluzione il mistero della famosa porta segreta di Silvio Berlusconi scoperta a Palazzo Grazioli. Ecco dove conduce.
Aveva destato particolare clamore la notizia della scoperta di una “porta segreta” a Palazzo Grazioli, nell’ex abitazione di Silvio Berlusconi a Roma, al secondo piano della struttura. Sulla vicenda vi erano state diverse ipotesi, anche fantasiose, ma ora, finalmente, sarebbe stato risolto il mistero sulla funzione del passaggio e su cosa veniva fatto all’interno dell’edificio. A dare spiegazioni è stato all’Adnkronos, Francesco Giro, esponente storico di Forza Italia.
Berlusconi, il caso della porta segreta
Circa un mese fa, il corrispondente del Times di Londra, Tom Kington, aveva scoperto, appunto, una porta segreta dietro alla scaffalatura a muro di una delle stanze dell’ex quartier generale del compianto Cavaliere, ora sede della stampa estera. Il giornalista aveva pubblicato un video per mostrare quanto trovato e aveva, ironicamente, ipotizzato domandandosi come tale scoperta potesse far riferimento ad un “buon modo per consentire agli ospiti delle feste di andarsene in fretta”. In realtà, a quanto pare, nulla di tutto questo.
Svelato dove portava
A dare finalmente delle spiegazioni su quella porta è stato l’ex parlamentare di Forza Italia, Francesco Giro all’Adnkronos. “Ma quale stanza segreta del bunga bunga”, ha detto. “Quello era il mio ufficio quando lavoravo in via del Plebiscito, al primo piano nobile di palazzo Grazioli. Che si trovava esattamente all’incrocio tra via della Gatta e piazza Grazioli. Lì c’erano le mie carte e dietro la libreria si nascondeva una porticina, che portava sul pianerottolo”.
Giro ha spiegato, con tanto di mappa della casa di Berlusconi come ”c’era un doppio ingresso che conduceva sul pianerottolo. L’ingresso principale introduceva al corridoio centrale che portava dritto, in fondo, allo studio del presidente Berlusconi. L’ingresso secondario, riservato di solito alla servitù, era quello nascosto dietro la libreria del mio vecchio ufficio, che poi venne chiuso e per qualche anno adibito a deposito di carte e quadri”. Dalle informazioni date dall’ex azzurri, sembra che i due ingressi portassero non fuori dal palazzo ma solo nel cortile interno tramite un ascensore. Insomma, svelato finamente il mistero.